In bianco e nero

Ci sono testi di canzoni o frasi di libri che per un motivo o per un altro si stampano dritti driti nella tua testa e da lì non se ne vanno più. 
Forse é perché, in realtà, non sono stampati nella testa.
Ma incisi sul cuore.

Li hai sentiti in un determinato momento della tua vita, magari 20 anni fa.
Ma é bastata una sola volta e tac, sono scivolati direttamente dentro di te e hanno preso posto lì e da lì non se ne vanno più. 
Magari te ne dimentichi.
Ma poi basta quel secondo in cui li rileggi per caso o li senti per radio.
E vieni sparato immediatamente indietro, a quel momento in cui ti sono entrati dentro e si sono incisi nel cuore.

A volte basta risentire un odore, un profumo.
E il tempo si annienta.
Sei di nuovo a 20 anni prima.
Così, d’un botto.
Senza preavviso. Senza possibilità di fuga.

Torni dal lavoro e in 10 minuti di macchina, senti per 2 volte una canzone che non sentivi da anni, ma che in certi momenti hai volutamente ascoltato e riascoltato migliaia di volte.
Per poterti sfogare, per poter piangere, per poterti svuotare.
Per poter urlare attraverso quelle parole tutto il tuo dolore, la tua rabbia, il tuo smarrimento. 

“Le avrei voluto parlare di me, chiederle almeno il perché…”

Tac.
Sparata indietro nel tempo.

A 12 anni fa.
A quel dolore, in fondo sempre uguale.
A quel buco che mai si chiudera’. 
Alla mia giornata di ieri, alle mille domande che vorrei farle sul mio essere mamma.
Cosa darei per poter sapere cosa direbbe di me.
Come mi giudicherebbe.
Cosa mi correggerebbe.
Cosa mi insegnerebbe.
Darei tutto per averla qui 5 minuti.
Cosa direbbe dei miei urli?
Della mia poca pazienza?
Quanto la starò deludendo?
O quanto invece potrebbe essere fiera di me?

Torni a casa distrutta.
Con un magone che ti sta divorando lo stomaco ed il cervello.

Ma ancora una volta con una SUA risposta al tuo silenzioso appello di averla vicino.
Di darti una mano.
Di darti risposte.
Di farti sentire meno sola.

Lei c’é. E c’é sempre.
Ogni istante, ogni minuto.
E quando me lo sto dimenticando e inzio a sentirmi persa, eccola.

Attraverso una canzone, attraverso un profumo, attraverso una parola.
Ti spara nel medesimo dolore di sempre per farti sentire che c’é ancora, che c’é sempre, che non te lo devi dimenticare…che la sua mano continua a tenerti stretta stretta e non ti abbandona. 
Ogni istante, ogni minuto.

E per dirti che é QUESTO quello che rimarrà di te ai tuoi figli.
Non 3 urli.
Non 3 sbagli.

Ma il sapore di una presenza costante che li ama e li amerà sempre, che non li lascerà MAI soli, e che sarà sempre con loro anche quando non ci sarà più. 

Ti amo mamma…grazie……

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Una risposta a In bianco e nero

  1. franci di gemelli monelli ha detto:

    a leggere questo mi rendo conto di essere tanto fortunata ad avere qui con me entrambi i miei genitori che mi stanno accompagnando anche nella mia fase di mamma

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