Che cosa succede?

Che cosa succede ad una coppia affiatata quando diventa una “coppia di genitori”?

Che cosa succede ad una coppia affiatata che, oltre a diventare coppia di genitori, diventa anche “coppia di genitori di 2 gemelli”?

Che cosa succede se quella coppia di genitori di gemelli diventa contemporaneamente priva di una casa e deve trasferirsi per lunghi, lunghissimi mesi in una casa in cui, nonostante vivano i parenti più stretti, ci si sente in guerra e sotto ricatto ogni istante?

Cosa succede quando si diventa mamma? Cosa succede quando si diventa papà?

Come si fa a non perdere di vista il rapporto con il tuo compagno di vita?

 

Succede che tutto cambia. Succede che ti travolge una tempesta, io preferisco definirlo uno tsunami. Perché se non sai metterti al riparo in tempo, se non nuoti con tutte le tue forze fino allo sfinimento, sei destinato ad essere travolto e risucchiato. E quando pensi di essere arrivato allo sfinimento, non ti puoi arrendere, ma anzi proprio lì devi tirar fuori il meglio di te, anche se non sai dove andarlo a prendere, anche se ti senti spossato, stremato, vuoto, smarrito. Se molli è finta. Non puoi.

 

Succede che si diventa egoisti, anche se è l’ultima cosa che ti saresti aspettato o che avresti voluto. Ma è così, perché quando il tempo per respirare è ridotto al minimo, quando hai il timer costantemente puntato, quando anche fare la pipì è un’impresa (non parliamo poi del farsi una doccia….E non osiamo nemmeno immaginare di poter fare una doccia con calma) ogni istante che ti viene “sottratto”…ecco, lo vedi proprio così, come qualcosa che ti viene SOTTRATTO, RUBATO, PORTATO VIA. Non è più un istante usato per fare altro. No. E’ automaticamente qualcosa che ti viene portato via. Qualcosa di cui vieni privato. E ti manda in bestia, ma talmente tanto che è una rabbia viscerale quella che viene fuori, e bypassa completamente il filtro del cervello per esplodere in zero secondi con un’aggressività che nemmeno tu ti riconosci. Eppure è uscita da te.

 

Succede che anche se nei momenti in cui sei calmo ti ripeti che devi contare fino a 10, anzi 100, prima di arrabbiarti, che devi essere più paziente, che il tuo compagno non fa mai niente di male o di così grave che meriti litigate furibonde o insulti VERAMENTE gratuiti…nonostante tu faccia meditazione zen o ti ripeti il karma più pacifico e pacifista che conosci, poi zac non c’è niente da fare. Il filtro del cervello succede che venga saltato a piedi pari senza che nemmeno tu abbia il tempo di rendertene conto, senza nemmeno fare in tempo ad intervenire. L’istante dopo ti guardi, ti riesci a vedere da fuori e ti chiedi “ma santo Dio, ero IO??? Ero io quella iena? Ero io quella belva feroce? Ero io che urlavo e imprecavo?? Io??? E per cosa??? Per 2 bistecche?????” .

Succede che POI arrivi a vergognarti di te, di quanto ti senti forte e grande in certi momenti e quanto invece sei in realtà piccola, fragile e ridicola in altri.

Succede che ti senti mancare il terreno sotto i piedi, destabilizzata dalla tua stupidità, dalla tua istintività, dal tuo scarso controllo in certi istanti. Succede che ti stai sulle palle da sola, ma tanto, tantissimo. Soprattutto perché poi cerchi sì di dare spiegazioni al tuo compagno, di chiedergli scusa…ma sistematicamente ci ricadi, sistematicamente una settimana dopo sei sempre lì, nella stessa situazione, di nuovo sconfitta da te stessa, da quella pancia che salta sempre il filtro del cervello. E ti detesti, ti disprezzi, perché…perché SAI che quello che hai davanti è l’uomo della tua vita, SAI che quella persona è l’ultima cosa che vorresti perdere, che è l’ultima che vorresti ferire, far soffrire, allontanare. SAI che la tua vita senza di lui è niente, SAI che lo vuoi al tuo fianco, SAI che non fa niente di male, che non è cattivo (anzi), che non ti vuole ferire, che non ti vuole far del male, né allontanare….SAI TUTTO. Sai tutto questo, lo senti, lo senti profondamente dentro di te. Questo e mille altre cose sai. Questo e mille altre cose senti.

Ma una bistecca, una doccia, un riposino di 10 minuti riescono ad annebbiare talmente tanto il tuo cervello………

Ma com’è possibile?

Com’è possibile che basti così poco?

L’essere mamma rende così fragili? L’essere mamma rende così nevrotici? L’essere mamma rende persone peggiori??

No, non può essere questo. L’essere mamma ti cambia, questo sì. Ma non in peggio.

Ti stanca, ti toglie energie, ti toglie LIBERTA’. Ecco, è questo il punto.

La libertà di fare una doccia senza avere i secondi contati perché magari si svegliano oppure si stufano di guardarti da dentro i seggioloni. La libertà di leggersi una rivista in pace. La libertà di mangiarsi un sacrosanto piatto di pasta anziché i soliti toast o yogurt e mandorle.

La libertà di essere stanchi quando si è stanchi, di essere nervosi quando si è nervosi, di essere tristi quando si è tristi, di essere preoccupati quando si è preoccupati.

Io che sono sempre stata una persona senza filtri, trasparente, selvatica per certi aspetti…ora non posso esserlo. Io che ho sempre difeso il mio mondo, il mio piccolo spazio per potermici rifugiare quando volevo, in compagnia di chi volevo, mi vedo privata di tutto questo. Non solo emotivamente, ma anche fisicamente.

Il nostro lettone, che è l’unico spazio in teoria “nostro”, mio e di mio marito, la nostra unica stanza “esclusiva”, in realtà è lo spazio più condiviso e utilizzato da tutti. Il nostro lettone, simbolo per eccellenza dell’intimità di una coppia, è il posto su cui tutti si siedono, si stendono, si stravaccano per giocare con i bimbi. E’ una violenza continua, per me. E’ il massimo dell’invadenza, dell’intrusione, del dolore. Tutti, dai nonni, ai visitatori, agli amici, transitano dal nostro letto come se fosse un divano. Con una naturalezza pazzesca.

Legittima ovviamente. D’altra parte se i bimbi sono lì….non ci sono alternative.

Ma per me, per la chioccia che c’è in me, per il mio concetto di intimità, di guscio, di famiglia, di nido, è una violenza.

 

Succede, insomma, che se da un alto si diventa più forti, più pazienti, più felici…dall’altro lato si diventa più vulnerabili, più fragili, più deboli. Succede che se da un lato ti senti Hulk per il carico di lavoro che a volte sei in grado di sostenere, dall’altro lato poi ti ridimensioni e pensi che in realtà sei  una debole perché dovresti farne ancora di più e per di più con il sorriso. Succede che a volte pensi che essere mamma di 2 gemelli sia impresa da pochi eletti, che chi si lamenta con un figlio solo è ridicolo e degno di un buon terapeuta, che tu sì che hai le palle e le contro-palle; ma succede che poi invece sbatti il naso contro la tua pochezza di certi momenti, pensi che non puoi giustificarla sempre come stanchezza o stress e che sei ridicola a pensarti Wonder Woman quando poi scivoli sulla prima buccia di banana che incontri. Succede che quella che ti sembra essere già un’impresa titanica in realtà è solo una parte dell’impresa, perché le tue energie non vanno destinate solo ed esclusivamente ai bimbi, ma anche al tuo rapporto di coppia, perché senza quello, sei niente. E anche quello ha bisogno di cure, attenzioni, coccole, dolcezza, pazienza…non solo i tuoi bimbi.

Che ok, ha una sua base di partenza che può sopportare periodi di difficoltà e di trascuratezza….ma quello non può diventare il tuo pungiball, perchè non è giusto, perché non lo merita, perché è importante tanto quanto i tuoi figli.

Succede che anche se potresti aver ragione a dire certe cose o a infastidirti per alcuni atteggiamenti, perdi in partenza quando esplodi come una bomba e spari come una mitragliatrice parole senza senso. Succede che se non ti dai una calmata, rischi che lo tsunami ti travolga. Succede che devi prendere delle vitamine per trovare nuova forza per nuotare, perché fino ad ora, brava deficiente, hai nuotato tanto ma facendo 3 bracciate avanti e 2 indietro. E nonostante tutta la fatica che hai fatto e le medaglie che credevi di meritare, sei poco più in là del punto di partenza. Anzi a dirla tutta per certi aspetti sei ancora più indietro del punto di partenza.

Succede che devi imparare a canalizzare le tue energie, destinandole alle imprese che veramente contano e scremando tutte le altre minkiate (scusate il termine, ma ci sta tutto) che ti fanno annaspare inutilmente.

Succede che devi fare un bel click nel tuo mediocre e tutt’altro che enorme cervellino per ri-tarare la mira, gli obiettivi, le priorità.

Succede che sullo stesso identico piano devono esserci i bimbi, tuo marito e te stessa. Perché dare la priorità solo ad uno di questi 3 elementi è l’errore più grande che si possa fare, è la strada più rapida per arrivare alla fine, per farsi prendere dallo tsunami e non tornare più su a prendere ossigeno. Succede che è ora di capire che tutti e 3 abbiamo la stessa importanza. Ovvio con esigenze diverse. Ma i bimbi, senza una madre “presente”, senza una serenità di fondo, senza un ambiente felice e senza 2 genitori uniti, complici, equilibrati…non saranno sereni, non saranno felici.

Succede che imparare a fare l’equilibrista in questo gioco di scambi, diritti/doveri, vincoli/opportunità sarà difficile e richiederà ulteriore impegno ed energia. Ma è l’unica strada, anzi è l’unica strada GIUSTA per una famiglia.

Ogni sistema ha un suo equilibrio, che va trovato e riassestato ogni volta che arriva una turbolenza o un nuovo elemento da inserire nel sistema.

Ma da che mondo è mondo, i meccanismi per farlo esistono eccome. E partono tutti da dentro il sistema, dalle sue risorse…

 

Succede che sono stanca, stremata, spossata….ma succede che la sfida, la nuotata…inizia veramente solo ora…

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5 risposte a Che cosa succede?

  1. Fede ha detto:

    Amicissimaaaaa!!!!!!!! Da psicologa dovresti conoscere tu le riposte ai tuoi quesiti ma credo che incolparti per i tuoi legittimi sfoghi non sia giusto! Non posso di certo dirlo io quanto sia difficile essere mamma ma credo che a moltiplicarne per 1000 il solo pensiero sia poco. Essere mamma di due gemmelli poi credo che ti impegni tutte e 26 le ore di un giorno….ahhh, ecco dov’è il problema! Hai un credito di due ore giornaliere che prima o poi devi recuperare, quindi ti giri per vedere chi puo’ badare i 2 koala per quelle ore…riguardi…ririguardi…azz! Non c’è nessuno! Sigh!! Vai a letto stanca, con la sola voglia di fare un sonno di 10 ore…ma…eccoli puntuali! Niente riposo e il sole già preannuncia l’inizio di un nuovo giorno di 26 ore. Chi non capisce tutto questo non merita le tue scuse ad un tuo eventuale, legittimo, naturale, umano e giustificato sfogo.
    Non so cazzo ho scritto, vabbè, ma il succo è che ti ritengo una mamma speciale e ti voglio tanto bene e soprattutto:
    LA PROSSIMA VOLTA FAI IL PESCE INVECE DELLE BISTECCHE!!!!!!!!!!

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  2. seretommyloredodo ha detto:

    Sei un grande, non dico altro…
    …se non che il mio “eventuale, legittimo, naturale, umano e giustificato sfogo” va benissimo con tutti tranne con chi partecipa alla giornata di 26 ore non dico quanto me, ma poco meno…Fatta eccezione per queste infinite, lunghissime, micidiali 7 settimane……
    Grazie amicissimo. Quando dodo mi caccerà definitivamente di casa, mi farò davvero adottare da te e tua moglie…!!

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  3. lollamamma ha detto:

    O che bello che bello che bello! scusa eh, mi sfogo anche io! No, perchè è un sollievo per me leggere queste tute parole. Mi ci rivedo, le sento mie! Vedrai che con il tempo la situazione NON migliorerà ci sarà una fatica diversa sia fisica che psichica, ma piano piano si inizia a vedere la luce alla fine del tunnel. In bocca al lupo!

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  4. seretommyloredodo ha detto:

    wow, che onore! un tuo commento!!! 😉
    Beh, non che tu mi abbia rincuorato granchè eh….però meglio saperle le cose, così ci si prepara ad affrontarle!!!
    In realtà. già che tu mi dica che C’E’ una luce alla fine del tunnel, è già un bel messaggio di speranza!!!Non molliamo…questo è poco ma sicuro!!
    Un abbraccio lolla!!

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  5. lollamamma ha detto:

    è che ogni momento della loro crescita necessita sempre di tantissime energie… diverse…

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